Venerdì 1-1-2021 Maria SS. Madre di Dio – “Settimanale Amcor”
Cari soci e amici dell’Amcor,
il Salmo, che richiama il canto per la chiusura della stagione dei raccolti, invita senza distinzione tutti i popoli della terra a lodare il Signore e ad accogliere il Messia Gesù, la benedizione del Padre su tutta l’umanità:
“ Dio abbia pietà di noi e ci benedica, / su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via, / la tua salvezza tra tutte le genti.
Ti lodino i popoli, o Dio, / ti lodino i popoli tutti.” (Sal 67/66, 2-4)
Il Vangelo di Luca ci ricorda la visita dei pastori a Maria, Giuseppe e il bambino. Questo incontro era motivo di stupore e di tenerezza per loro e per chi ne ascoltava il racconto. “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.” Ora queste cose sono affidate alla nostra meditazione.
Don Giuseppe con sapienza ci aiuta a guardare in profondità: “Quando saremo in paradiso (ce lo auguriamo tutti di gran cuore!) capiremo meglio come si sono svolte le cose, ma fin da ora ringraziamo il Signore per questa presenza degli umili attorno alla mangiatoia in cui giaceva Gesù.”
Il mistero di Dio, che solo dopo potremo capire meglio, mistero che cerchiamo nel nostro cammino di fede, si manifesta dunque in forme semplici agli umili, a coloro che temono Dio.
Don Giuseppe prosegue nel guidarci in questo nostro cammino di fede e ci ricorda e abbraccia tutti dalla sua camera di ospedale. Prosegue regolarmente la sua non breve convalescenza, secondo quanto prevedibile nel suo caso.
Continuiamo a ricordarlo nella preghiera insieme a tutti quelli che in questi giorni sono nella sofferenza.
Dalla comunità di San Leolino, che gestisce anche la Certosa di Firenze e dalla quale fummo accolti con affetto in un nostro recente pellegrinaggio, riceviamo il messaggio che trovate in allegato e che vi giriamo perché dà il senso delle difficoltà e dell’impegno di tante comunità in questi difficili momenti. Forse un piccolo aiuto possiamo darlo anche noi.
Insieme a Don Giuseppe, con Suor Maria Clara, Mariella e tutto il Consiglio vi invio i più cari auguri per questo nuovo anno 2021, auguri di pace, di serenità, di salute e di gioia del cuore.
Contardo Codegone
Settimanale AMCOR
1- 1-2021 – Maria SS. Madre di Dio
Dio mandò il suo figlio, nato da donna, nato sotto la Legge
Letture:Nm 6, 22-27 – Gal 4, 4-7 – Lc 2, 16-21 – A capodanno gli auguri fioccano e la Chiesa ne trasmette uno che è stato formulato tanto tempo fa: li doveva fare agli ebrei, ancora durante la traversata del deserto (nel libro dei Numeri), il grande sacerdote Aronne, fratello di Mosè. Si rivolgeva a Dio onnipotente, implorando la pace. E’ il dono di cui abbiamo immenso bisogno anche oggi. San Paolo, scrivendo ai cristiani della Galazia, enumera tutti i motivi di gioia che abbiamo noi, figli, che possiamo rivolgerci a Dio chiamandolo “Papà”. Il vangelo di Luca ricupera i ricordi che l’evangelista ci trasmette su Maria, la mamma che “custodisce” e “medita tutte queste cose”, cioè l’attrazione esercitata dal bimbo appena nato su persone tanto semplici come i pastori.
Qualche insegnamento dalle letture – Non riusciamo a immaginare quante cose abbiano dovuto farsi venire in mente i due poveri ‘genitori’ di quel bimbo nato in modo così tribolato. Il racconto di Luca insiste sulla presenza partecipe di Maria. San Paolo, scrivendo ai cristiani della Galazia, nomina, quasi di passaggio, anch’egli la mamma: “Dio mandò il suo figlio, nato da donna”. E’ poco, perché non ne dice nemmeno il nome, ma è comunque eccezionale, perché deve trattarsi di una mamma importante, se la si nomina per qualificare il figlio. Anche perché questa Mamma è entrata in scena quando “Dio mandò suo Figlio”: egli volle servirsi di questa Mamma, a tutto nostro vantaggio, “perché ricevessimo l’adozione a figli”. Si tratta di un rapporto di figliolanza, in cui sembra proprio che questa mamma abbia un suo posto, visto che è stata nominata per quel Figlio nel quale anche noi siamo figli. La presenza dello Spirito, che da schiavi ci eleva alla condizione di figli ed eredi, non deve essere estranea alla presenza di questa ‘donna’. E’ vero che probabilmente San Paolo, quando scriveva ai cristiani della Galazia, non aveva presente l’evento dell’annunciazione come lo conosciamo noi, come composizione letteraria (che non c’era ancora), ma quel Dio che “mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio” è lo stesso che guidava Maria, Paolo e Luca.
I pastori trovarono Maria Giuseppe e il bambino– la presenza dei pastori appartiene all’incanto del Natale e si può essere tentati di dire che ciò che è poesia è più sogno che realtà. Quando saremo in paradiso (ce lo auguriamo tutti di gran cuore!) capiremo meglio come si sono svolte le cose, ma fin da ora ringraziamo il Signore per questa presenza degli umili attorno alla mangiatoia in cui giaceva Gesù. Possiamo dire senza timore di esagerare che Gesù li aspettava. Certo, facciamo riferimento a quanto ci viene attestato dalla fede: quel bambino, verissimo bambino, era il Figlio eterno del Padre. E anche ora gli posso parlare come a qualunque altro bambino e subito anche raccomandarmi perché mi aiuti a imitarlo, a ubbidirgli, a non deluderlo o farlo soffrire. Come è bella la nostra fede, nella sua semplicità, a misura d’uomo, nella sua sublimità, a misura di figli amati e fratelli di quel Padre e di quel Figlio. Allo Spirito chiediamo che l’anno che ci sta davanti ci trovi sempre attenti a quel mistero. Maria è la mamma, l’aiuto, il modello. Anche la sua straordinaria vivacissima intelligenza, sostenuta dal dono dello Spirito, sperimentava pur tuttavia i limiti dell’umana capacità di comprensione. Ma per collaborare col piano divino non è detto che si debba comprendere tutto; anzi, è certo che gran parte del mistero resta nel segreto di Dio. La nostra vita è mistero. Capiremo quando e come Lui vorrà, ma fin da adesso possa esser un bel sì, che con l’aiuto di questa Mamma trionfa su tutte le debolezze accumulate sul cammino. Possa ogni giorno essere un rinnovato, sincero, confidente sì, che possa essere comunicato ai fratelli e alle sorelle che camminano accanto a noi!
Adesso allora ci possiamo augurare BUON ANNO, nell’abbandono a Dio, nell’amore fraterno!!
Vostro Don Giuseppe Ghiberti