Domenica 29-10-23 – XXX Tempo Ordinario A – Settimanale AMCOR
Cari soci e amici dell’Amcor,
le letture di questa domenica 29-10-2023, XXX del Tempo Ordinario A, hanno come filo conduttore l’amore per il prossimo e il cammino della fede.
Gli Ebrei chiamavano i primi cinque libri della Bibbia con il nome di “Toràh” (la “Legge”).
Il primo libro è quello della Genesi che inizia con la creazione del mondo, segue l’Esodo che inizia con l’uscita dall’Egitto, seguono poi il Levitico che include la legge dei sacerdoti della tribù di Levi, il libro dei Numeri (dal greco ‘aritmòi’) che prosegue la storia degli Ebrei durante la traversata del deserto (il nome deriva dal fatto che il libro inizia con un censimento) e, infine, il Deuteronomio (la seconda legge) che prosegue la storia degli Ebrei durante il loro soggiorno nel deserto, contiene varie leggi di carattere religioso e sociale e termina con la morte di Mosè.
La prima lettura di questa domenica è tratta dal Libro dell’Esodo. L’Esodo sviluppa i temi della liberazione dall’Egitto (cc 1,1 – 15,21), del cammino nel deserto (cc 15,22 – 18,27) e quello dall’Alleanza del Sinai (cc 19,1 – 40,38). In questo cammino si ha la potente manifestazione di Dio che stringe alleanza con il popolo e gli detta le sue leggi. L’alleanza è rotta, però, dall’adorazione del vitello d’oro, ma arriva il perdono di Dio e il ripristino dell’alleanza. Il libro dell’Esodo può essere considerato una prima rappresentazione della nostra redenzione.
Don Giuseppe ci dice: “Il brano dell’Esodo (il secondo libro della Bibbia) riporta la raccomandazione che il Signore faceva al suo popolo, già durante l’avvicinamento alla Terra promessa, di essere generoso con il forestiero e con chiunque si trovi nel bisogno.”
Nelle letture di oggi, prosegue Don Giuseppe, “il primo tema che ci viene incontro è quello dell’amore al prossimo nella varia casistica affrontata dall’Esodo, ma poi anche quando Gesù risponde alla domanda sul “più grande comandamento” (vangelo di Matteo).
Per questo Gesù parte proprio dall’Antico Testamento (Deuteronomio 6, 4-5) che mette al primo posto “il Signore Dio tuo”, per aggiungere subito il comandamento “simile”, dell’amore del prossimo.“
Gesù, nel Vangelo, conclude dicendo “Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti.” (Mt 22,40).”
La lettera di Paolo ai Tessalonicesi, ci dice ancora Don Giuseppe, “offre una delle formule più semplici, belle e impegnative della fede e del vivere cristiano: vita di attesa.” Attesa del compimento di quell’evento unico nel quale sono uniti la vicenda di Gesù e quella di ognuno di noi.
Sento proprio anche mia questa definizione che presenta la nostra vita come un cammino di ricerca della verità, verità che in fine contempleremo oltre la vita. Cammino di ricerca che, è dunque, cammino di attesa del compimento della promessa, dello svelamento del mistero.
In questo salmo Davide erompe in un canto di gioia perché il Signore lo ha liberato dalle insidie che gli aveva teso Saul. Davide ricorda la sua invocazione, il suo grido (“nell’angoscia gridai al mio Dio”). E Dio “dal suo tempio ascoltò la mia voce…”. La risposta di Dio ha un carattere cosmico: “La terra tremò e si scosse…. Abbassò i cieli e discese…. Il Signore tuonò dal cielo…. Si scoprirono le fondamenta del mondo…. Mi sollevò dalle grandi acque, mi liberò da nemici potenti.”
Vediamo con angoscia il male operare nel mondo intorno a noi, il nostro cuore è lacerato. In questo salmo il grido di angoscia per tanta disperazione richiama la passione del Signore. La grande vittoria di Cristo si ha nella Resurrezione, nell’atteso compimento del mistero.
In questo giorni siamo uniti nella preghiera per la pace, perché Dio ascolti la voce che lo invoca, perché sia luce che rischiara nelle tenebre.
RIT: Ti amo, Signore, mia forza.
2 – Ti amo, Signore, mia forza,
3 – Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
4 – Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
47 – Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
51 – Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato. (Sal 18/17)
La salvezza di Davide nel salmo diventa prospettiva pasquale di tutti i popoli. Non stanchiamoci di pregare per la pace, la pace del nostro cuore e la pace tra i popoli.
Nel ricordo di Don Giuseppe, con Suor Maria Clara, Mariella, Patrizia e tutto il Consiglio, Vi invio un grande, affettuoso, abbraccio.
Contardo Codegone
P.S. Vi ricordo le Sante Messe del martedì 7 novembre e del martedì 5 dicembre 2023, ore 18,00, Chiesa del Santo Sudario.
Settimanale AMCOR
29 – 10 – 2023: XXX dom. A
Servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio
Letture: Es 22, 20-26; 1Ts 1, 5c-10; Mt 22, 34-40 – Il brano dell’Esodo (il secondo libro della Bibbia) riporta la raccomandazione che il Signore faceva al suo popolo, già durante l’avvicinamento alla Terra promessa, di essere generoso con il forestiero e con chiunque si trovi nel bisogno. Il tema è ripreso con maggiore radicalità con l’enunciazione – riportata nel vangelo di Matteo – dei due comandamenti dell’amore di Dio e del prossimo. In mezzo, tra queste letture estreme, continua la lettura della prima Lettera ai Tessalonicesi con un’antichissima enunciazione dei contenuti della fede cristiana, di allora e di sempre.
Qualche insegnamento dalle letture – Nelle letture di oggi il primo tema che ci viene incontro è quello dell’amore al prossimo nella varia casistica affrontata dall’Esodo, ma poi anche quando Gesù risponde alla domanda sul “più grande comandamento” (vangelo di Matteo). Per questo egli parte proprio dall’Antico Testamento (Dt 6, 4-5) che mette al primo posto “il Signore Dio tuo”, per aggiungere subito il comandamento “simile”, dell’amore del prossimo.
Ma vogliamo evidenziare la finale della seconda lettura, quando Paolo riassume il processo di conversione vissuto dai Tessalonicesi: essi hanno abbandonato gli idoli “per servire il Dio vivo e vero”. Fin qui anche i fratelli ebrei sarebbero stati d’accordo: abbandonare gli idoli e servire il Dio vivo e vero per gli abitanti di Tessalonica, a maggioranza pagana, aveva avuto certamente un prezzo non indifferente. Ma il procedimento è continuato nell’attesa dai cieli del “suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene”. Senza che ce ne accorgiamo, riceviamo una delle formule più semplici, belle e impegnative della fede e del vivere cristiano: vita di attesa, del compimento di quell’evento unico nel quale sono uniti la vicenda di Gesù e quella di ognuno di noi, la sua risurrezione e la nostra partecipazione alla sua vittoria sul male – il male del mondo e quello della nostra vita, quello che compiamo e quello che ne deriva, in ogni forma di morte.
Amerai il Signore Dio tuo… amerai il tuo prossimo… – Il brano evangelico ci narra un episodio a lieto fine, nato da un intento di “mettere alla prova” Gesù, ma risolto senza polemica. Alla domanda “Qual è il grande comandamento?” Gesù risponde senza batter ciglio, servendosi dell’argomentazione comune a quella dei suoi interlocutori, citando due brani della Bibbia (dai libri del Deuteronomio e del Levitico) certamente noti a loro. Enuncia così il primato assoluto del “doppio” amore, da cui “dipendono tutta la Legge e i Profeti”. Come è facile enunciare le verità più semplici e apparentemente più facili e pacifiche! Eppure non si chiuderà qui il dissenso tra Gesù e i suoi avversari, prolungandosi per un intero capitolo. E’ segno che, quando si è trovata una enunciazione condivisa, non è ancora garantita l’armonia della concordia. E’ segno anche che non è una questione di teoria quella che divide i contendenti: il problema è Gesù stesso – e da allora la situazione non è mutata. E’ determinante un sì o un no detto alla proposta di Gesù, alla sua autorità totalizzante. Un “sì” senza “ma”, una resa totale a colui che è soltanto amore.
Vostro Don Giuseppe Ghiberti
Trovate tutte le omelie di don Giuseppe al seguente link: http://www.amcor-amicichieseoriente.org/approfondimenti/il-settimanale-di-don-giuseppe/