La vicenda di Gesù nei “misteri del rosario” -II Misteri luminosi 28
28. La preferenza ai poveri
L’Antico Testamento insegna in mille modi a essere sensibili e generosi verso la povertà presente tra il popolo. Non sono rare anche le raccomandazioni in favore di quanti non sono parte del popolo ebraico ma si trovano nella necessità. Era facile però giustificare due limitazioni: bisogna distinguere tra la brava gente e i «pubblicani e peccatori» ed è bene non lasciarsi andare a troppa familiarità con quella gente. Gesù supera radicalmente questo modo di sentire e capovolge lo stile del comportamento raccomandato: egli manifesta una chiara preferenza per chi è in maggiore necessità e quindi per chi è tanto povero da non poter confidare che nel sostegno di Dio ed è tanto ignorante e moralmente fuori regola da non poter osare di alzare gli occhi verso chi cammina diritto. A Gesù non importa nulla di quanto dice la gente: lui ha solo il criterio della preferenza per chi è vicino alla disperazione. E non gli interessa di andare a sindacarne i motivi. Chiede solo di abbandonare un comportamento di peccato, quando è presente.
Letture bibliche Le beatitudini iniziano proprio con i poveri: Mt 5,1-12; e Lc 6,20-26 e poi per es. Lazzaro e il ricco senza cuore Lc 16,19-31.
Intenzione Per i disperati. Soprattutto in questi tempi di grandi migrazioni.
Proposito Signore, concedimi di imitare un po’ la tua preferenza per ciò che non è accattivante.
Opere citate
Ghiberti, G. (2016). LA VICENDA DI GESU’ NEI “MISTERI” DEL ROSARIO. Cantalupa: Effatà editrice.
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