Professione religiosa di Suor Marianna 20 giugno 2020 Suore Carmelitane di S. Teresa di Torino
Suor Marianna di Gesù Amore Misericordioso
Il Signore ha bussato alla porta di Suor Marianna (Falcone) di Gesù Amore Misericordioso e Lei Gli ha aperto la porta della sua vita. Il 20 giugno scorso Suor Marianna ha emesso, infatti, la sua prima professione nella Congregazione delle Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino.
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Avevamo conosciuto Suor Marianna, quattro anni fa, nel giugno 2016, durante il nostro pellegrinaggio Amcor in Terra Santa. Era pellegrina con noi sulle strade del Signore ed “aspirante” alla vita religiosa. Ora è anche laureata in medicina e conta di continuare gli studi specializzandosi in malattie in stato terminale.
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Suor Maria Clara ha tracciato la vita e il percorso della vocazione religiosa di Suor Marianna nell’ articolo che potete trovare qui di seguito. Sono una vita e un percorso particolarmente interessanti perché partono dall’infanzia e si sviluppano in una costante ricerca di senso dall’esito non scontato. La scelta di Suor Marianna è stata una conquista fatta di un costante discernimento fin da bambina, dell’ascolto dei consigli dei sacerdoti che le erano accanto, dell’incontro a Lourdes con l’esperienza dell’accompagnamento dei malati, di una costante fiducia nel Signore.
Anche la vocazione medica è stata una crescita, una assunzione di responsabilità, un accostare i malati come si accoglie e si serve il Signore. Al celebrante che le chiedeva “Che cosa chiedi a Dio e alla sua santa Chiesa?”, il 20 giugno scorso rispondeva sicura: “La misericordia di Dio, vivere i consigli evangelici, la povertà dell’Ordine, la compagnia delle sorelle e la grazia di servire più perfettamente il Signore in questa famiglia religiosa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”.
Ci dà consolazione sapere che era con noi pellegrina in Terra Santa e che continuerà a ricordarci nel suo cuore e al Signore. Speriamo di poterla avere nuovamente con noi, maestra di ospitalità.
Contardo Codegone
Professione religiosa di Suor Marianna 20 giugno 2020
Suore Carmelitane di S. Teresa di Torino
“Quando si tratta delle cose di Dio è segno di poca fede non rallegrarsi. La danza a cui ci invita il Signore non comporta flessuose evoluzioni del corpo, ma lo slancio della fede verso la santità... Colui che danza nello Spirito, muovendosi con la vivacità della fede è sempre in festa… e poiché specialmente nelle nozze, la gente ha l’abitudine di danzare e cantare…” (dai Sermoni di S. Massimo nella liturgia della solennità della B. Vergine Consolata)…anche noi abbiamo danzato e cantato proprio il 20 giugno 2020, perché Suor Marianna (Falcone) di Gesù Amore Misericordioso si è consacrata a Dio in seno alla Chiesa, nella nostra Famiglia religiosa di Suore Carmelitane di S. Teresa di Torino. Suor Marianna ha accettato questa danza nello Spirito, animata nella fede. Muovendosi con la velocità della fede, ha detto il suo “sì” a Dio.
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Si è presentata all’altare con l’abito da sposa (il saio carmelitano) e ha messo nelle sue mani i voti di povertà, castità, obbedienza. Suor Marianna li ha anche sottoscritti, a 35 anni, dopo quasi 6 di formazione religiosa carmelitana, chiedendo a Dio il dono della fedeltà. Alla domanda del celebrante (P. Franco, Cappuccino): “Che cosa chiedi a Dio e alla sua santa Chiesa?”, Sor. Marianna ha risposto: “La misericordia di Dio, vivere i consigli evangelici, la povertà dell’Ordine, la compagnia delle sorelle e la grazia di servire più perfettamente il Signore in questa famiglia religiosa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”. Da oggi, Suor Marianna di Gesù, in compagnia delle sorelle e sorretta dall’orazione (preghiera contemplativa carmelitana), vuole percorrere la spiritualità dei grandi Santi dell’Ordine, Teresa di Gesù, Giovanni della Croce, Teresa di Gesù Bambino, tutti Dottori della Chiesa. Lei umile medico cercherà di seguire le loro orme nella missione apostolica, (dopo la specializzazione professionale) a servizio dei fratelli bisognosi di aiuto, malati e poveri, cercando di vivere bene anche il programma che P. Franco le ha proposto oggi nella liturgia eucaristica della sua professione: “Umiltà e Servizio”.
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Sr. Marianna è nata con la vocazione di medico. Inizialmente rifiutava da sé stessa qualunque altra vocazione, perché pensava di avere già una vocazione e le bastava: essere medico per lei era una vocazione come quella della suora o del prete, diceva. Questa vocazione l’aveva definita fra i 3 e i 5 anni e acquisita dal suo medico di famiglia che, quando la mamma la portava per una visita, lui era tanto papà: conoscendo il suo carattere molto riservato e silenzioso, la rassicurava dicendole: “Stai tranquilla, non ti faccio male, faccio presto”, con tanta dolcezza al punto che la piccola aveva identificato che il medico è colui che cura i bambini e non fa male ai bambini, perciò “da grande farò la dottoressa!”.
Cresciuta e sempre ferma nella sua vocazione, voleva studiare per appartenere ai “Medici senza frontiere” e diventare pediatra, anche perché sentiva notizie della guerra del Golfo e in Iugoslavia, dove morivano tanti bambini e lei voleva farli guarire.
Iniziò il liceo classico e in questi anni soffrì molto sia a causa della sua timidezza, sia perché non apparteneva a una famiglia di professionisti e, come sempre, c’era tanta discriminazione se non eri di famiglia “in”. Intanto arrivò all’ultimo anno di Liceo ed era entrata nelle Dame dell’Unitalsi dove scoprì l’esistenza del “treno bianco” dei malati, diretto a Lourdes. “Se finisco il liceo ci vado”, diceva. Nel 2005 vi andò ed entrando in basilica le sembrava di essere sempre stata lì: tutto cancellato, paure e timidezza. Disse alla Madonna che se era promossa si sarebbe iscritta a medicina. L’iscrizione fu molto difficile, ma ci riuscì.
Nella sua vita furono fondamentali per i momenti di discernimento, due cari sacerdoti, Don Angelo e don Emilio (parroci dei due paesi dei genitori, in provincia di Caserta), che la seguirono e la seguono ancora, senza imporre nulla: infatti non si parlava proprio di vocazione religiosa, perché la sua vocazione era il medico, la dottoressa, ma la accompagnavano e la consigliarono in alcuni momenti particolari.
Nel 2006 trovò un gruppo che cercava persone che si prendessero veramente cura e accompagnamento del malato: vi entrò e fece una nuova intensa esperienza a Lourdes, di servizio e di preghiera fin dal mattino presto (durante il liceo si era allontanata completamente dalla preghiera). Fu un bel pellegrinaggio e si sentiva a posto anche con Dio, ma a casa non era più così, mentre il pellegrinaggio era ciò che le dava forza per vivere ogni giorno come a Lourdes. Allora incominciò a pensare di voler essere non solo medico, ma fare qualcosa in più… quasi aveva pensato di partire e restare a Lourdes. In quei giorni Don Emilio le aveva consigliato di litigare con il Signore come litigava con il papà! “Da quella sera ho incominciato a pregare davvero, come mi aveva insegnato mamma e da lì ho capito che dovevo cambiare: avere un rapporto più intenso con il Signore. Ho incominciato a chiedergli cosa dovevo fare: stare a Lourdes era stare sì con gli ammalati come desideravo, ritagliandomi spazi per la preghiera, ma mi sarebbe mancato “il tempo per stare con il Signore”. A quel punto – prosegue Sr. Marianna– Don Emilio mi ha chiesto, “non hai mai pensato ad entrare in un Istituto?”…”Sì, in un Istituto per matti?”.
“In quel momento mio nonno era all’ospedale, molto grave e io lo amavo tanto ma dovevo andare all’Università e lasciarlo solo. Angosciata com’ero m’è venuto in mente che, per il nonno, pur che viva, mi faccio anche suora, perché, per me, la vocazione è fare il medico o la suora o il prete…purché sia “chiamata”, infatti Don Emilio mi accompagnava perché non perdessi il mio rapporto spirituale con il Signore”.
Nel 2008 Marianna va nuovamente a Lourdes e sta sempre bene in mezzo agli ammalati in un clima di preghiera senza sosta. Ritorna ma affiora insistentemente il desiderio di una vita donata, sì agli ammalati, ma consacrata…consacrata laica? Pensò anche di accostare la comunità di Madre Teresa di Calcutta, in mezzo ai poveri e malati, ma Don Emilio l’aiutò ulteriormente nel discernimento, riconoscendo in Marianna l’esigenza di stare con i malati ma non meno il desiderio di una preghiera contemplativa programmata, per colloquiare con Dio nel silenzio.
Il 4 marzo 2010 è una data importante. Partecipa a una 3 giorni di adorazione e si trova fra le mani il Vangelo, Lc 19,5: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. “Quel comando-invito lo sentivo rivolto a me e continuavo a capire che c’era qualcosa, Gesù voleva impegnarmi più seriamente… e lì ho capito che dovevo farmi suora”, ma c’era l’università, voleva terminare gli esami e poi la tesi, ma oramai tutto con questo scopo.
Nel 2014 andò ancora a Lourdes e chiese alla Madonna di farle capire bene come donare la vita per i malati. Una sera, lì a Lourdes le si avvicina un sacerdote e, parlando, le chiede se non avesse mai pensato di farsi suora. “Sì –rispose–, ma non so dove andare”. “Conosci le Suore carmelitane?”. “Nooo… clausura, per carità!… “Questo sacerdote mi sta vicino, ne parliamo e alla fine mi dice: «comunque io credo alla tua vocazione alla vita religiosa». Marianna non ebbe più occasione di incontrarlo, ma appena ritornata a casa si mise a cercare su internet le Suore Carmelitane. Trovò tanti Istituti di Carmelitane, ma si bloccò su un messaggio: “La mia missione è dire al mondo che Dio è buono”, era il motto di Madre Maria degli Angeli, Fondatrice delle Suore Carmelitane di S. Teresa di Torino, site in C.so A. Picco, 104. “Ci pregai su, perché mi piaceva quel messaggio –racconta Sr. Marianna di Gesù Amore Misericordioso– però non le conoscevo”. Il direttore spirituale le fece strada con una telefonata il 9 settembre, alle suore, l’11 aveva un esame e, superato -dice- “Telefonai alle Suore Carmelitane” di S. Maria Capua Vetere (Ce), una delle comunità in Italia, vicinissima a Teverola (Ce) la città di origine di Sr. Marianna.
Il 12 settembre, liturgicamente Memoria del SS. Nome di Maria, ebbe il primo incontro con la comunità, “Accolta da un delizioso sorriso –dice Sr. Marianna– di Sr. Claudia e la sua dolcezza mi ha fatto sentire in casa”. Al termine del primo colloquio, salutandola, le suore le dicono “Se ti fa piacere vieni quando vuoi, noi siamo disponibili”: “Inizialmente avevo paura di legarmi all’Istituto e dovevo essere consapevole di quello che stavo facendo”. Seguirono colloqui, incontri anche dei miei genitori con la Madre Generale, partecipazione alla Professione perpetua di Sr. Fernanda. “Intanto avevo finito gli esami e la tesi”. L’8 settembre 2015, Festa della Natività della B.V. Maria, Marianna inizia l’aspirantato nella Congregazione delle Suore Carmelitane.
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Sor. Marianna Falcone doveva emettere la Professione religiosa il 2 maggio, ma a causa della pandemia del coronavirus-19, oggi, 20 giugno, ricolma della gioia della sua consacrazione, ringrazia tutti: la Madonna di Lourdes, i genitori e la sorella, la Congregazione, i Parroci e Sacerdoti che l’hanno diretta, i parenti, gli amici (che non hanno potuto partecipare alla sua consacrazione in rispetto alle norme antivirus e chiede a tutti di continuare a pregare per lei perché possa sempre dire con gioia il suo sì al Signore ed essere quella piccola matita nelle sue mani con cui realizzare il suo progetto d’amore, di suora carmelitana e di medico. L’ultima notizia è che Suor Marianna di Gesù Amore Misericordioso, dovendo iscriversi alla specializzazione medica, spera di potersi specializzare in malattie in stato terminale.
Suor Maria Clara delle Suore Carmelitane di S. Teresa di Torino