Domenica 15-11-2020 XXXIII domenica A “Settimanale Amcor”
Cari soci e amici dell’Amcor,
il nostro settimanale diocesano “La Voce e il Tempo”, nel suo ultimo numero di domenica scorsa 8/11/2020 alle pagine 14 e 15, riporta un ampio articolo di Don Giuseppe, che vi allego, dedicato a Benedetto XVI. L’articolo segue le tracce del ricco e documentato libro di Peter Seewald dedicato alla vita del Papa Emerito. Nell’articolo Don Giuseppe segnala anche, con emozione, i suoi momenti di incontro personale con questa grande figura di teologo e pastore sulle “vie di Dio”.
Dallo scritto di Don Giuseppe traspare pure la sua attenzione per le grandi vicende storiche, per il dipanarsi dei cammini religiosi e culturali e per l’intrecciarsi, in questi grandi orizzonti, delle vicende personali di tanti personaggi ed anche delle nostre vite individuali.
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Ora chiediamo al Signore di far sentire la sua vicinanza a Don Giuseppe in questo particolare momento nel quale a un primo intervento chirurgico deve seguirne un secondo, più impegnativo. Ci uniamo tutti nella preghiera alla Madonna perché vegli su di lui con amore di madre.
Quanto abbiamo ricordato prima, per la vita di Papa Ratzinger e di Don Giuseppe, si collega pienamente con le parole del Salmo di domenica che canta la felicità che Dio dona al giusto, felicità che ci auguriamo doni anche a tutti noi:
“Beato chi teme il Signore / e cammina sulle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai, / sarai felice e avrai ogni bene.” (Salmo 128/127, 1-2)
Insieme a Don Giuseppe, Suor Maria Clara, Mariella e tutto il Consiglio, nel sentirci tutti uniti attraverso la preghiera in questo faticoso momento, Vi invio un grande abbraccio.
Contardo Codegone
Settimanale AMCOR
15 – 11 – 2020 : XXXIII dom. A
Noi non apparteniamo alla notte né alle tenebre
Letture: Prv 31, 10-13.19-20.30-31; 1Ts 5, 1-6; Mt 25, 14-30 – Oggi è un po’ difficile vedere un rimando dalla prima lettura (dell’Antico Testamento, dal libro dei Proverbi) alla parabola evangelica (secondo Matteo). Forse è a partire dalla seconda lettura che possiamo trovare un filo conduttore (prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi): “quel giorno” come ci troverà, a quale condizioni non deve spaventarci?
Qualche insegnamento dalle letture – E’ bello l’elogio della donna saggia presente nel nostro brano dei Proverbi: soprattutto il suo impegno nella guida del ménage familiare, condotto con abilità e con affetto (“in lei confida il cuore del marito”), e il suo cuore generoso verso il povero. Prendiamo commiato dalla prima Lettera ai Tessalonicesi con una parola ripetuta: quel giorno, il giorno del Signore “verrà come un ladro” e sarà un incontro improvviso con il Signore. E’ spontanea dunque la conclusione: “non dormiamo… ma vigiliamo” , con un richiamo alla sobrietà. Ancora un discorso di diligenza nell’ammaestrare le qualità che il Signore ci ha dato lo troviamo nella parabola riportata da Matteo: al momento del giudizio non sarà possibile portare spiegazioni che scusino la nostra negligenza
Sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto – Veramente la scusa del servo pigro diceva: “Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento”. Si vede che la paura è una scusa, per giustificare il disinteresse e la pigrizia. In realtà non c’è nessuna benevolenza verso il padrone: sa solo accusarlo e queste accuse gli servono per autogiustificarsi. Se trasferiamo questo esempio al campo del comportamento degli uomini nei riguardi di Dio, vi scopriamo la descrizione di un Dio che non è molto tenero verso gli uomini, ma questi sono i limiti della parabola, che ha sempre bisogno dei toni forti: Dio è infinitamente più buono di quanto ci farebbe capire questo esempio (infatti i premi che dà ai servi fedeli sono enormi). Ma qui il narratore (Gesù, e poi l’evangelista) vuole inculcare l’insegnamento fondamentale: con Dio non si scherza e chi si permette di prenderlo in giro si condanna alla rovina.
Intanto noi raccogliamo insegnamenti di grande praticità:
Dio dà a tutti i talenti che la sua amorosa provvidenza ritiene adeguati e buoni per ognuno;
Tutti devono rispondere a questi doni di Dio con l’impegno di una corrispondenza diligente, che sia risposta d’amore all’amorosa provvidenza del Padre;
All’impegno della nostra risposta corrisponde l’approvazione o disapprovazione del Padre.
A questo punto dobbiamo però ritornare all’insegnamento biblico nella sua pienezza organica, raccogliendo anche solo l’insegnamento delle prime letture.
Dalla moglie e madre sapiente risaliamo alla bontà tenera infinita di Dio che provvede con diligente affetto quanto è necessario alle nostre famiglie, al cammino di ognuno dei loro figli.
Dal Signore dei tempi e dell’eternità impareremo a non riporre in altri o altro la nostra fiducia, perché è lui solo garanzia e protezione da tutte le sorprese e pene della vita. “Vigiliamo e siamo sobri” è l’avvertimento a mantenere la libertà della scelta dell’unico orientamento che porti a Dio, a costo di gravi scelte.
Il “subito” della corsa di colui che aveva ricevuto di più e ciononostante non vuole sciupare nessuna delle possibilità che gli sono offerte ci richiamo lo slancio dell’impegno di chi, già ricco dei privilegi dell’amore divino, si sente spinto a sfruttare tutte le possibilità per corrispondere alle attese di Dio. Certo questa decisione può scoccare in momenti diversi (e dopo inizi fallimentari); importante è la decisione della risposta quando il Signore si è fatto sentire in modo determinante – che è stato diverso per Pietro e per Giovanni, per Agostino e per Bonaventura… Dio è Signore anche dei tempi; un tempo che non è mai tardivo.
Vostro Don Giuseppe Ghiberti