Sabato Santo 3 aprile 2021
Cari soci e amici dell’Amcor,
sabato scorso, il Sabato Santo del 3 aprile 2021, è stata realizzata una contemplazione on line della Sindone da parte della Arcidiocesi di Torino con il titolo “Il Tuo amore è per sempre” (Sal 138,8).
Nello sviluppo della Contemplazione sono stati previsti alcuni interventi dedicati ai “segni” della Sindone quali: il segno della croce sulle spalle, il segno dei chiodi sui piedi e sulle mani, il segno della corona di spine, il segno della ferita del costato. Don Giuseppe, con il testo qui riportato, ha concluso questi interventi incontrando, nella preghiera, il segno del Volto.
Mi è venuto spontaneo dire “nella preghiera” perché non è stato un intervento descrittivo, storico o, in senso ampio, spirituale. Don Giuseppe si è messo in atteggiamento di dialogo intimo davanti al S. Volto. Tante volte nella sua vita si è trovato in preghiera davanti alla Sindone, questa volta, mi sembra di poter dire, con una partecipazione che il passare degli anni ha reso più intensa, più diretta. E’ proprio un dialogo nel quale non mancano i punti interrogativi e anche quelli esclamativi.
La risposta del Signore è compresa in questo appunto, in questa immagine: “E taci: volto del silenzio.” Le parole silenziose del Signore vengono da lontano, risuonano nel presente e Don Giuseppe le interpella dolcemente: “Aiutami, Volto santo, a guardarti, andarti incontro, senza perdere la strada.”
Ecco il senso del futuro per il quale Don Giuseppe da voce anche a tutti noi: Aiutami perché “nonostante gli occhi chiusi” sei “volto della luce.”
Così la Sindone continua a ispirare il nostro cammino di fede.
Un abbraccio.
Contardo Codegone
Contemplazione on line della Sindone
Sabato Santo 3 aprile 2021
Testimonianza di Mons. Giuseppe Ghiberti: “Il segno del Volto ”
Volto santo, volto caro del mio Gesù, di quante cose sei segno, a quante fai richiamo nel tuo atteggiamento silente. Mentre ti guardo, mi unisco a quella miriade di persone che ti hanno contemplato nei secoli, con attenzione trepida, in partecipazione sempre più consapevole ai tuoi dolori, nel ricorso al tuo aiuto.
Sei immagine della morte, che anche a me, vicino a quell’incontro, sembra meno spaventosa. E’ un dono tuo, giunge dalla tua sofferenza.
Hai tanto sofferto. Viene da domandarci come sia possibile che l’essere umano non si senta venir meno mentre progetta di far soffrire in quella misura.
E sempre torna la domanda: ma perché? Tu, Signore hai detto che Dio – Tuo Padre!! – ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio. Ma come “dare”? Avevi appena detto che tuo destino era quello di essere innalzato proprio da quel “mondo” tanto amato: cioè messo in croce.
Io faccio parte di questo “mondo”: e tu ami, e noi – anch’io – ricambio a questo modo.
Forse per questo hai gli occhi chiusi e richiedi tanto sforzo per evidenziare i tratti del volto.
E taci: volto del silenzio.
E nonostante gli occhi chiusi, volto della luce.
Volto tanto bello e amabile, eppure incapace di annullare le tendenze del male. Volto della potenza impotente.
Mi hai concesso nella mia vita tanto tempo per contemplarti e sempre chiudevo gli occhi, confuso per la scelta che tu, il Figlio di Dio onnipotente, hai fatto dell’impotenza abbandonata a tutte le forze del male.
Ma quante cose mi dicevi – e continui a dire – a me e a tutti i fratelli e sorelle che ti guardano.
È vero che ora non soffri più, però il tuo volto lo vedo ancora nella fase della sconfitta. Ma è la sconfitta di chi l’ha già superata e vive in una condizione di attesa che è già presente e si chiama risurrezione.
Guardando il volto sindonico, mi viene spontaneo dire “Gesù”. Lo faccio da anni e mi pare di ubbidire a una voce che mi dice: cammina nella serenità, rispetta il dialogo con il fratello di altro parere, ma non perdere nulla di quanto questo volto benedetto ti dice. Questo regalo ha una lunga strada da compiere. Aiutami, Volto santo, a guardarti, andarti incontro, senza perdere la strada.
Vostro Don Giuseppe Ghiberti