Domenica 18-12-2022 – IV Domenica di Avvento A – Settimanale AMCOR
Cari soci e amici dell’Amcor,
accostandomi alle letture di questa domenica 18-12-2022 – IV di Avvento A – colgo il filo conduttore nel mistero della misericordia di Dio che si fa uomo. Si racchiude in questo mistero il nostro cammino di fede, la nostra debolezza e la forza che ci viene dal dono della grazia.
La prima lettura ci porta le parole di Isaia (l’Isaia storico vissuto nell’ottavo secolo a.C.) al re di Gerusalemme Acaz.
Al tempo del profeta Isaia il popolo di Dio era diviso in due stati. Il primo era “Il regno del nord o Israele” con capitale Samaria, formato da dieci tribù e governato da Pékach. Il secondo era il regno di Giuda su cui governava Acaz (735-716). Pékach, alleandosi con il re di Siria, si proponeva di conquistare il regno di Giuda. Acaz, spaventato, invece di affidarsi a Dio, cercò l’aiuto del re assiro Tiglat-Pileser III che aveva conquistato gran parte del Medio-Oriente e aveva ulteriori mire espansionistiche. Isaia, attento lettore delle vicende storiche, cercò invano di dissuadere Acaz da questa alleanza pensando agli interessi di dominio degli Assiri. La storia gli darà ampiamente ragione.
Circa il riferimento alla vergine (“Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Èmmanuele”), è vero che Acaz in quel periodo sta per sposarsi con una giovane donna, ma, ci dice Don Giuseppe: “quella parola riguardante la ‘ragazza vergine’ tornerà in memoria quando una realizzazione ben diversa accadrà in riferimento alla nascita di Gesù.”
Nella Lettera ai Romani Paolo in poche parole, di grandiosa sintesi teologica, ci presenta il mistero del Cristo. Dice Don Giuseppe che le parole di Paolo sintetizzano in una formula il suo vangelo: “il Figlio suo [di Dio], nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti …”. Ci ricorda, infatti, Don Giuseppe che: “Da questo Figlio eterno del Padre Paolo ha ricevuto, in virtù della risurrezione dai morti, la grazia di essere apostolo per suscitare ‘l’ubbidienza della fede in tutte le genti’.”
Nel brano del vangelo di Luca, come ci dice Don Giuseppe: “Non viene narrato l’annuncio a Maria, bensì quello a Giuseppe, nel momento forse più tribolato di tutta la sua vita.” Il Signore viene in aiuto di Giuseppe e gli invia un angelo che gli dice: “non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”. Il mistero di Dio, il mistero dell’incarnazione, il mistero della nostra salvezza stanno in queste essenziali parole dette anche a noi: “Non temere”.
Il Salmo ci invita a non temere, ad avere “mani innocenti e cuore puro”.
Ecco, viene il Signore, re della gloria. /
“Del Signore è la terra e quanto contiene: /
il mondo, con i suoi abitanti. /
È lui che l’ha fondato sui mari /
e sui fiumi l’ha stabilito. /
Chi potrà salire il monte del Signore? /
Chi potrà stare nel suo luogo santo? /
Chi ha mani innocenti e cuore puro, /
chi non si rivolge agli idoli. /
Egli otterrà benedizione dal Signore, /
giustizia da Dio sua salvezza. /
Ecco la generazione che lo cerca, /
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.” (Sal 23, 1-2; 3-4ab, 5-6, 7-8)
Siamo anche noi la generazione che cerca il “volto” del Signore. Abbiamo di fronte il volto della Sindone, il telo che porta i segni del male e della morte, ma camminiamo cercando la luce, guidati da una luce.
Insieme a Don Giuseppe, Suor Maria Clara, Mariella e tutto il Consiglio Vi invio un grande abbraccio nella luce del Santo Natale, della venuta che aspettiamo.
Contardo Codegone
P.S.
– Riprenderemo la Santa Messa mensile con il primo martedì di marzo cioè il 7/3/2023.
– sabato 28 gennaio e sabato 25 febbraio 2023 ci troveremo presso la Consolata alle 15,30 per due incontri di formazione con Don Savarino sui primi secoli del cristianesimo. Negli incontri con Don Savarino cercheremo di approfondire il significato dei primi secoli cristiani ricchissimi di fede, ma anche attraversati da tante, drammatiche, fratture.
-Gli Esercizi Spirituali si terranno a Susa, come negli anni scorsi, dal venerdì 14 aprile alla domenica 16 aprile 2023. Il primo fine settimana dopo la Pasqua. Gli Esercizi saranno tenuti da Don Priotto sul tema del Deuteronomio.
IV domenica Avvento A – 18. 12. 22
Letture: Is 7, 10-14; Rm, 1, 1-7; Mt 1, 18-24
Carissimi amici, il mistero ineffabile del Natale fa capolino attraverso le ‘letture’ di oggi, che ci parlano del piano del Signore. Esso si offre alle nostre intelligenze per una parziale comprensione, che vuole essere completata dal nostro cuore, che desidera di essere lasciato libero di esprimere tutta la sua immensa gioia riconoscente.
Da Isaia veniamo a conoscenza di un episodio accaduto ad Acaz, un re di Gerusalemme non molto conosciuto, in un momento di forte crisi politica e militare. Egli ha in mente alleanze che gli diano l’appoggio necessario contro gli Assiri, ma il Signore gli manda un messaggio per bocca del profeta Isaia, che rimprovera il re per la sua mancanza di fiducia e gli dà un segno: “la vergine concepirà e partorirà un figlio”. In sé non c’è nulla di straordinario nel fatto previsto: il re sta per prendere una moglie e questa è una ragazza non ancora uscita dallo stato verginale. Il profeta aggiunge che da quell’unione nascerà un figlio che sarà chiamato Emanuele. Il senso di questo nome qui non è detto, ma tutti sanno che significa “Dio con noi”: che è il motivo per dare fiducia al re Acaz, nella sua situazione disperata. Chi sente non capisce che cosa accadrà, anche se un miglioramento si verifica subito. Ma quella parola riguardante la ‘ragazza vergine’ tornerà in memoria quando una realizzazione ben diversa accadrà in riferimento alla nascita di Gesù. Lo sentiamo subito nella lettura del brano evangelico oggi.
La seconda lettura riporta le prime battute della lettera di San Paolo ai Romani. Le regole delle lettere richiedevano alcuni dati (non sempre riportati tutti) a presentazione dell’autore e dell’argomento dello scritto e Paolo, che scrive a una comunità (di Roma) che non ha fondato lui e non l’ha neppure ancora visitata, si presenta con molti particolari sulla sua vocazione, la sua fede, il suo ministero. E’ commovente l’ordine di questa serie di titoli: anzitutto “servo di Cristo Gesù” e poi l’esercizio della sua “servitù”: l’apostolato, l’annuncio del vangelo, frutto tutto della chiamata divina. Viene poi una formula che sintetizza il suo vangelo: riguarda “il Figlio suo [di Dio], nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti …”. Da questo Figlio eterno del Padre Paolo ha ricevuto, in virtù della risurrezione dai morti, la grazia di essere apostolo per suscitare “l’ubbidienza della fede in tutte le genti”. Cristo Gesù è dunque l’eterno Figlio, in quella famiglia dei “tre”, e quello che appartiene pure alla nostra famiglia. La festa del Natale ci fa rivivere il mistero del Figlio eterno, che ha condiviso la condizione umana fino alla morte, vinta nella risurrezione.
Il brano del vangelo di Luca ci porta particolarmente vicino al nostro evento, nell’immediata preparazione della nascita di Gesù. Non viene narrato l’annuncio a Maria, bensì quello a Giuseppe, nel momento forse più tribolato di tutta la sua vita. E’ legato a Maria da un precontratto nuziale, che attende solo il compimento delle formalità delle nozze. In questo periodo di ultima preparazione alle nozze viene a conoscenza della situazione di Maria, divenuta mamma in attesa. Le formalità della legge vorrebbero due cose: lo scioglimento del contratto nuziale e la punizione della parte infedele (il figlio di Maria non viene dal fidanzato). Solo il Signore conosce bene il dramma vissuto in quel tempo da Giuseppe (e, di riflesso, anche da Maria). Siccome lui sa di non essere il padre della creatura che attende di nascere, ne consegue che lui deve troncare il progetto matrimoniale con Maria e questo comporta in qualche modo esporre al pubblico la situazione. Questo porta con sé l’abbandono della quasi-sposa al ludibrio dell’opinione pubblica e a conseguenze penali gravissime, di fatto a un’esecuzione capitale. Per Giuseppe questo è impensabile e allora si rifugia nell’alternativa di uno scioglimento il più privato possibile del contratto nuziale stipulato. Non si dice niente dello stato d’animo di Maria, ma certo è sofferenza grandissima, per Giuseppe, per il nascituro e per se stessa. Non sappiamo quanto è durato questo dramma dolorosissimo, che il Signore risolve mandando a Giuseppe un angelo con l’ambasciata: “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa”. E’ accaduto – dice l’angelo innominato – che questa maternità è frutto del progetto divino della salvezza, perché il bambino che Maria attende è opera dello Spirito Santo e “salverà il suo popolo dai suoi peccati” e per questo “lo chiamerai Gesù”. E questo l’angelo lo interpreta lui stesso, autorevolmente, come compimento di quella parola misteriosa presente nella Scrittura: “Egli salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Un altro nome è preso dal profeta Isaia e ripreso dall’evangelista: “A lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa, Dio con noi,”. Giuseppe accettò, ubbidì e… fece nascere la ‘sacra famiglia’!
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore
Carissimi, ci siamo concesso un testo di commento eccezionalmente lungo: spero che anche Voi pensiate che ne valeva la pena. Il Signore ci ha fatto il dono di un panorama amplissimo, che ha origine nel disegno eterno del Padre e termina – senza arrestarcisi – nell’impegno della predicazione apostolica di Paolo. Infatti siamo ancora ognuno di noi, inseriti negli eventi della nostra storia, beneficiari (e attori) di questo misterioso ineffabile prodigio. Quante cose sono state dette e si diranno di questo mistero, nell’impossibilità di esaurirlo. In esso viviamo, di esso godiamo, per esso siamo chiamati a rispondere con l’unica risposta meno inadeguata, che è la nostra fede. Per essa il nostro ‘grazie’, con la preghiera di potere ogni giorno lottare per essa, con la speranza e la volontà di una risposta costante, fiduciosa, gioiosa in ogni situazione di vita.
Vostro Don Giuseppe Ghiberti
Trovate tutte le omelie di don Giuseppe al seguente link:
http://www.amcor-amicichieseoriente.org/approfondimenti/il-settimanale-di-don-giuseppe/