Domenica 12-3-23 – III Quaresima A – Settimanale AMCOR
Cari soci e amici dell’Amcor,
le letture di questa domenica 12-3-23, III di Quaresima A, sono collegate dal simbolo dell’acqua. La prossima domenica troverà il suo segno nel binomio luce-tenebre.
La prima lettura è tratta dal libro dell’Esodo, il secondo libro del Pentateuco.
Mentre la Genesi ci mostra la bontà di Dio di fronte all’infedeltà dell’uomo e attraverso i Patriarchi la ricompensa accordata alla fede, l’Esodo esprime il percorso della nostra redenzione attraverso la liberazione dall’Egitto, la teofania sul monte Sinai con la consegna dei dieci comandamenti e la traversata del deserto.
Il testo, dalla tradizione, è attribuito direttamente a Mosè. Il periodo storico di riferimento è per molti autori posizionato intorno al 1200 a.C.. Altri lo collocano in un periodo ancora precedente. Vi è un ampio consenso che ritiene che il testo dell’intero Pentateuco si sia formato nel corso di un lungo periodo di tempo prima di arrivare alla sua redazione attuale. Approfondiremo anche questi aspetti nel corso dei nostri prossimi Esercizi Spirituali (Susa 14-15-16 aprile).
Don Giuseppe ci guida dicendo: “Nella difficoltà durante la traversata del deserto gli ebrei sconsolati esclamano: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”. Anche noi, che pure siamo dei privilegiati, esprimiamo lo stesso dubbio. Eppure lui aveva appena dato il segno dell’acqua sgorgata dalla roccia.”
Anche San Paolo, come ci ricorda Don Giuseppe, “nella sua grande lettera ai cristiani di Roma, li esorta all’esercizio della speranza, che ha perfetto fondamento nell’amore di Dio.” Dal dubbio, dunque, dall’angoscia per la sensazione di essere abbandonati da Dio, alla speranza che non delude perché fondata sul dono della fede (vedi Nota).
Il vangelo ci porta il tema dell’incontro con la donna samaritana. I temi sono quelli del Pane/Altro Cibo, dell’Acqua/Parola, del Culto nello Spirito e della Missione nel mondo.
Don Giuseppe ci guida dicendoci che: “La donna capisce che Gesù è entrato nel grande dibattito dell’attesa messianica e Gesù le dichiara che questa è terminata: ‘Sono io che ti parlo’.”
Il Salmo responsoriale era utilizzato nella liturgia durante il solenne ingresso nel tempio e il popolo è invitato ad adorare Dio che è la roccia su cui posa la nostra fede. In questo Salmo non c’è solo l’invito dei sacerdoti a entrare nel tempio, ma è Dio stesso che parla, che invita ad ascoltare la sua voce e a non ripetere il peccato dovuto alla durezza del cuore come a Merìba e a Massa nel deserto.
Nella liturgia giudaica ed anche cattolica questo è utilizzato come “Salmo invitarorio”, cioè il Salmo che introduce ogni mattina la liturgia delle ore.
Rit. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio /e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore, come a Merìba
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: /mi misero alla prova,
pur avendo visto le mie opere. (Sal 95/94, 1-2: 6-7; 8-9)
In questi tempi di guerra, di terremoti, di disperate migrazioni, ascoltiamo la voce di Dio che ci dice di non tentarlo abbandonandoci all’angoscia, ma di guardare le sue opere.
Insieme a Don Giuseppe, Suor Maria Clara, Mariella, Patrizia e tutto il Consiglio, sentendoci fortemente uniti nella preghiera, Vi invio un grande abbraccio.
Contardo Codegone
Nota: Il testo della lettera ai Romani di Paolo, riportato nelle letture di oggi, ha l’inciso: “ giustificati per fede” (Rm 5,1). Il tema della giustificazione per fede ha diviso per secoli i cattolici e i protestanti nella sua interpretazione e sul ruolo delle opere nel cammino della salvezza. Oggi, su questo tema, è stato raggiunto un importante punto di accordo esposto nella “Dichiarazione congiunta tra la Chiesa Cattolica e la Federazione Luterana Mondiale circa la dottrina della giustificazione”. La Dichiarazione è stata sottoscritta ad Augusta, in Germania, il 31 ottobre 1999 da entrambe le confessioni.
P.S.
Vi ricordo l’importante nostro impegno rappresentato dall’Assemblea dei Soci Amcor fissata per sabato 25 marzo 2023 (ore 15,30 presso la Chiesa del SS. Sudario). In sede straordinaria dovremo approvare le variazioni al nostro Statuto richieste per ottenere l’iscrizione al Registro Unico Enti Terzo Settore (RUNTS) e in sede ordinaria per l’approvazione del Rendiconto Finanziario dell’Esercizio 2022 e per definire le linee per l’attività futura della nostra associazione.
III Dom. Quaresima A – 12. 3. 23
Letture: Es 17, 3-7; Rm 5, 1-2. 5-8; Gv 4, 5-42. E’ la domenica della Samaritana: Gesù ha incontrato la tentazione satanica (I dom.), ha ricevuto la conferma della sua missione dal Padre sul Tabor (II dom.) e oggi ci regala una delle sue grandi rivelazioni, parlando con la Samaritana.
Qualche insegnamento dalle Letture: Nella difficoltà durante la traversata del deserto gli ebrei sconsolati esclamano: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”. Anche noi, che pure siamo dei privilegiati, esprimiamo lo stesso dubbio. Eppure lui aveva appena dato il segno dell’acqua sgorgata dalla roccia (Esodo).
San Paolo, nella sua grande lettera ai cristiani di Roma, li esorta all’esercizio della speranza, che ha perfetto fondamento nell’amore di Dio, “che è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” e si è dimostrato “nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Lett. ai Romani).
Nel racconto evangelico di Giovanni Gesù va incontro alla donna di Samaria con una delicatezza pari alla profondità dell’insegnamento.
L’incontro con la donna di Samaria: Nel cammino dal Sud verso il Nord del suo paese Gesù si ferma al centro della Samaria e presso il pozzo di Sicar incontra una donna, che saremmo tentati di qualificare di costumi leggeri e che invece risponderà alle amabili provocazioni di Gesù nel modo più pieno e commovente. Le dice: “dammi da bere” (v. ) e la porta a capire quanto bisogno invece lei ha della sua acqua. Quest’acqua è il dono di Dio ed è la persona stessa di Gesù. La donna svicola appellandosi al problema che c’è tra samaritani e giudei circa il luogo del vero tempio, se a Gerusalemme o sul monte samaritano del Garizim, ma Gesù spiega che il vero ‘luogo’ in cui ora si deve adorare Dio è “in spirito e verità”, il tempio spirituale, cioè Cristo verità, sotto l’illuminazione dello Spirito della verità. Si incrociano molte piste di rivelazione, in particolare quella di Gesù, soggetto della verità divina e tempio che accoglie tutti gli uomini in cammino verso Dio, nella luce e con la forza dello Spirito. E’ aperta così una pista di rivelazione, che si arresterà solo quando comparirà glorioso quel tempio, nel giorno della risurrezione. La donna capisce che Gesù è entrato nel grande dibattito dell’attesa messianica e Gesù le dichiara che questa è terminata: “Sono io che ti parlo”. E’ raggiunta così una delle vetta del nostro vangelo e una prima visione dell’efficacia del “dono” che Gesù ci ha preparato. E’ tutto un contrasto: in un’ora disadatta, con una interlocutrice non disposta, per mezzo d’un antipatico procedimento di polemica Gesù entra nella persona che meno poteva essere augurata. E ottiene successo pieno, nella resa di sincerità coraggiosa che porta a una fede senza paure. Gesù non si lascia arrestare da nessuna controindicazione: nemmeno da tutti i miei sbagli passati.
Vostro don Giuseppe Ghiberti
Trovate tutte le omelie di don Giuseppe al seguente link:
http://www.amcor-amicichieseoriente.org/approfondimenti/il-settimanale-di-don-giuseppe/