Domenica 9-4-23 Pasqua del Signore A – Settimanale AMCOR
Cari soci e amici dell’Amcor,
questa domenica 9-4-2023 è la Pasqua del Signore.
Ci raccogliamo nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola perché possiamo proseguire fiduciosi nel nostro cammino di fede.
Oggi Don Giuseppe, pur nelle difficoltà del momento presente, ha voluto inviarci anche un suo messaggio particolare e la sua benedizione:
“Carissimi,
vediamo che cosa vien fuori dalla sola mano sinistra.
Sono i tre giorni dolorosi dell’incoscienza della maggioranza degli apostoli, della illusione di Pietro, del tremore di Giovanni, del terribile tradimento di Giuda. Solo Gesù sa tutto, accetta tutto, offre tutto.
Gesù buono, tanto caro, fa che quel che ci resta quaggiù in terra non ti deluda tanto, ma partecipi al tuo grande capolavoro d’amore.
Benedici tutta l’Amcor!
Vostro Don Giuseppe Ghiberti”
Grazie Don Giuseppe, Ti sentiamo vicino e siamo tutti accanto a te con affetto e nella preghiera.
Don Giuseppe nel testo che segue, scritto in momenti meno impegnativi, ci guida, con attenzione e ricchezza di annotazioni, alla comprensione delle letture ricordandoci che: “Oggi è il grande giorno ‘che ha fatto il Signore’.”
Il Salmo è un inno di ringraziamento che veniva recitato in occasione delle grandi feste e, specialmente, nel banchetto pasquale.
“Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.” (Sal 118/117)
Come sempre nel nostro cammino di fede la gioia contiene anche il dolore. Abbia il nostro cuore sempre la capacità di riconoscere che il Signore è buono, che eterna è la sua misericordia.
Insieme a Don Giuseppe, Suor Maria Clara, Mariella, Patrizia e tutto il Consiglio Vi invio gli auguri più cari di una Pasqua piena di gioia.
Contardo Codegone
P.S.
– Il 14-15 e 16 aprile, la prossima settimana, terremo i nostri Esercizi Spirituali a Susa guidati da Don Priotto sul tema: “Introduzione al Pentateuco, con particolare attenzione alla figura di Mosè”. Le iscrizioni sono aperte fino a venerdì 7 aprile.
-Dopo la nostra Assemblea straordinaria di sabato 25 marzo 2023 abbiamo registrato i relativi atti e il nuovo Statuto. Abbiamo poi trasmesso tutto al competente Ufficio Regionale. In breve tempo ci è arrivata la risposta di iscrizione al Registro Unico Nazionale Terzo Settore (RUNTS). Siamo Amcor ETS. Sentiamo questo come un incoraggiamento ad andare avanti con determinazione e fiducia.
Settimanale AMCOR
9 – 4 – 2023 PASQUA DI RISURREZIONE
Oggi è il grande giorno, “che ha fatto il Signore”, della fede gioiosa, della vittoria sul male; soprattutto il giorno del “sì”, il grande sì che la santa Trinità ha detto all’umanità intera, il piccolo sì di risposta di tutta la famiglia umana, di ciascuno di noi, di me in particolare, il sì della grande meraviglia, del totale abbandono, il sì della riconoscenza, del pentimento, del proposito.
Letture: Il cammino quaresimale ci ha ripresentato esperienze di misericordioso intervento di Dio per il suo popolo e momenti significativi del cammino di Gesù in preparazione alla sua e nostra Pasqua. Le letture di oggi si collocano al termine di un ciclo iniziato il giovedì santo e offrono una possibilità di scelta. Noi ci fermiamo al racconto di At 10, 34.37-43, alle ammonizioni di Col 3, 1-4 e al racconto di Gv 20, 1-9.
Qualche insegnamento dalle letture: la successione dei fatti non coincide con quella delle letture. *All’inizio ci sono le esperienze vissute da Maria Maddalena e da due apostoli alla tomba di Gesù trovata vuota del suo cadavere e narrate nel brano evangelico di Giovanni (20, 1-9).
*Segue la predica fatta da Pietro a Cesarea Marittima, capitale amministrativa del possedimento romano in Giudea, alla famiglia del centurione Cornelio (buono, ma ancora pagano), per presentare l’essenziale della vicenda di Gesù, fino alla sua risurrezione e all’invio di testimoni prescelti ad annunciare che chi crede in lui “riceve il perdono dei peccati” (finale del cap. 10 di Atti).
*Dalla lettera paolina inviata ai cristiani di Colossi riceviamo la famosa ammonizione: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio”: la condizione di gloria in cui si trova Cristo risorto è dono gratuito concesso al battezzato credente, ma richiede un impegno di vita corrispondente: “allora anche voi apparirete con lui nella gloria”.
La tomba vuota e i teli mortuari: A Gerusalemme c’era un sepolcro nuovo che aspettava ancora il suo ospite. Vi portarono il cadavere di Gesù di Nazaret, un crocifisso giustiziato da autorità ingiuste. Chi si potrà ancora interessare dei resti di un personaggio fallito e odiato? L’amore ha il coraggio di passare sopra a tutti gli insuccessi della persona amata. Si muove Maria di Magdala, una donna che è stata presente nel seguito di Gesù specialmente negli ultimi tempi e ha maturato verso di lui, nel silenzio, un rapporto di adesione totale, che non saprebbe nemmeno rendere con spiegazioni di ragionevolezza. Chi sa come ha passato la notte dal venerdì al sabato e quella dal sabato al “giorno uno” (della settimana). E’ ancora buio quando arriva al sepolcro; e fa subito la grande scoperta dello spostamento della pietra che chiudeva il sepolcro. Il racconto non nota nemmeno che non c’è più il cadavere (non ce n’è bisogno, tanto è evidente); e lei sente, senza ragionare, il bisogno di correre a comunicare la sorpresa e il suo totale smarrimento: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto”. Non domandiamoci dove è andata, perché solo da quei due, che cosa si riprometta; si intuisce solo una ragionevolezza d’amore. Adesso è la volta di Pietro e del Discepolo Amato (la tradizione, con buone ragioni, pensa che sia Giovanni e noi lo possiamo chiamare così). Corrono al sepolcro con velocità diversa, vedono le stesse cose e recepiscono la loro constatazione ognuno a modo suo. Giovanni, che giunge prima, vede dall’entrata quelle che erano state le coperture mortuarie di Gesù: dunque Gesù è scomparso senza di esse, e si può pensare che non ne avesse più bisogno. Entra anche Pietro e fa anche lui la stessa constatazione: vede dei teli lasciati in disordine e un sudario in disparte, ancora piegato. Intanto in Giovanni si fa strada la grande reazione, l’unica adeguata: la fede. Non c’era ancora la comprensione totale delle Scritture, che giungerà quando Gesù si mostrerà di persona, ma intanto il sì da lui viene pronunciato. E’, a modo suo, il corrispondente dell’amore di Maria (ce ne parleranno ancora gli episodi successivi), anche se di ognuno il vangelo lascia intuire un cammino personale, esclusivo. Ma non è forse esclusivo il cammino di ognuno dei discepoli, della prima ora e di quella che stiamo vivendo adesso? La liturgia arresta qui la lettura del racconto, anche se dobbiamo avere il coraggio di leggere il primo versetto successivo: “I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa”, e non si dice che abbiano comunicato a nessuno la loro esperienza. Prima che termini la giornata sarà Gesù in persona a manifestarsi personalmente a tutti i discepoli e a pronunciare il messaggio pasquale più gioioso e più completo, “e i discepoli gioirono nel vedere il Signore” (20, 20).
Dietro la guida dell’evangelista Giovanni abbiamo percorso un cammino tanto impegnativo e consolante: siamo partiti dal buio completo e siamo giunti a un momento che, pur essendo ancora interlocutorio, contiene già la presenza di una fede autentica, anche se attende ancora di maturare con la presenza del Risorto stesso. Abbiamo però raccolto l’annuncio di Pietro, offerto in un tempo probabilmente vicino ai fatti, quando egli è condotto a dare testimonianza in ambiente pagano. Decenni dopo veniva invece l’esortazione di Paolo, che partiva dalla convinzione che non solo Cristo è risorto, ma addirittura noi siamo risorti con Cristo, anche se attendiamo ancora di “apparire con lui nella gloria”, alla definitiva manifestazione di Cristo.
Quanto è consolante questo evento così unico: Colui che giaceva nella morte, condividendo la sorte che attende noi tutti, ha vinto la morte, riprendendo in forma autenticamente umana la sua completa capacità di relazione con le sorelle e i fratelli che avvicina, offrendo sempre nuovi, continui incontri, a sostegno di un cammino che con lui non rischia mai di smarrirsi.
Molti altri particolari e aiuti troveremo nelle finali di tutti gli altri vangeli e nei discorsi della prima parte degli Atti degli Apostoli. La liturgia dei prossimi giorni ce li offrirà e noi stessi chiediamo al Signore la grazia della fedeltà alla lettura attenta, amorosa, di questi annunci di vita.
Vostro Don Giuseppe Ghiberti
Trovate tutte le omelie di don Giuseppe al seguente link:
http://www.amcor-amicichieseoriente.org/approfondimenti/il-settimanale-di-don-giuseppe/