Domenica 9-7-23 – XIV Tempo Ordinario A -Settimanale AMCOR
Cari soci e amici dell’Amcor,
le letture di questa domenica 9-7-23, ci dice Don Giuseppe, presentano tra la prima, tratta dal profeta Zaccaria, e il Vangelo di Matteo, “una continuità tematica: il re umile, il re della pace è in totale armonia con il Padre.” Mentre San Paolo illustra, per i credenti di Roma, le meraviglie che opera lo Spirito.
Il libro del profeta Zaccaria si compone di due parti nettamente distinte. Una prima parte composta dai capitoli 1-8 e una seconda dai capitoli 9-14.
La prima parte risale certamente al profeta Zaccaria ed è datata dal 520 al 518 a.C. per i riferimenti che lo stesso profeta fornisce. Ricordo che l’editto di Ciro, che consentiva il ritorno degli ebrei a Gerusalemme e la ricostruzione del tempio, risale al 538 a.C..
In questa prima parte, tramite visioni ed oracoli, il profeta annuncia un futuro di salvezza per il popolo al cui centro ci sarà il tempio quale luogo privilegiato per il culto a Dio.
La seconda parte del libro di Zaccaria (cc. 9-14) è molto diversa: i brani sono senza data e anonimi, non si parla della ricostruzione del Tempio, lo stile è molto diverso, il contesto storico non è più lo stesso. Alcuni commentatori parlano di un Deutero-Zaccaria e ritengono che la composizione di questa seconda parte sia stata fatta in epoca assai posteriore, successiva alla conquista di Alessandro Magno (fondazione di Alessandria d’Egitto nel 331 a.C.).
In questa seconda parte sono collocati vari passi che troveremo ripresi negli Evangelisti come la descrizione dell’arrivo del re su un asino (9,9), il riferimento alle trenta monete (11,12-13), l’accenno a un misterioso personaggio trafitto (12,10).
Il brano delle letture di oggi (9,9-10) annuncia la venuta del Messia su un asino e il suo dominio di pace. Secondo gli Evangelisti questa profezia si è realizzata in Gesù (Mt 21,1-5; Gv 12,14-15).
Circa il brano di San Paolo, Don Giuseppe ci spiega che è: “una specie di ‘concentrato’ di discorso sulla santissima Trinità: beneficiari ne sono l’umanità di Gesù e la nostra umanità e la manifestazione per eccellenza è la risurrezione: di Gesù e – per essa, con essa – anche la nostra.”
Circa il commento al brano del Vangelo di Matteo vi rimando a quanto scritto da Don Giuseppe con grande dolcezza e capacità di accogliere nel suo cuore, e di comunicare a noi, il senso della Parola si Dio: “Ha nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le ha rivelate ai piccoli: Quel Gesù … … Lui ci invita a camminare e non si stacca da noi.”
Il Salmo di oggi, in composizione secondo l’alfabeto ebraico, esprime la vicinanza di Dio all’uomo, la sua regalità e paternità, la sua potenza e provvidenza.
RIT: Benedetto sei tu, Signore, umile re di gloria.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome.
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all’ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
l tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. (Sal 144)
“Ti voglio benedire ogni giorno”. E’ un desiderio, è una volontà che si scontra tante volte con il presente difficile del nostro cuore, del nostro corpo indebolito. Ma deve essere l’impegno della nostra preghiera quotidiana perché “fedele è il Signore in tutte le sue opere”.
Insieme a Don Giuseppe, Suor Maria Clara, Mariella, Patrizia e tutto il Consiglio Vi invio un grande abbraccio.
Contardo Codegone
Settimanale AMCOR
9 – 7 – 2023: XIV dom. A
Letture: Zc 9, 9-10; Rm 8, 9-11.13; Mt 11, 25-30 – Il profeta Zaccaria ci ha lasciato un libro di non rilevante lunghezza ma carico di messaggi consolanti e impegnativi: “Esulta, figlia di Sion… a te viene il tuo re”. Le Lettera ai Romani, che ci accompagna in queste domeniche, si sofferma a più riprese sul capitolo 8, centrale nel descrivere il dono dello Spirito operante nel credente. La lettura evangelica ci è offerta ancora da Matteo, che ha due parole: una lode toccante alla preferenza del Padre per i piccoli e un invito di Gesù per chi è stanco e oppresso e troverà aiuto in Lui.
Qualche insegnamento dalle letture: Tra la prima e la terza lettura corre una continuità di tematica: il re umile, re della pace è in totale armonia con il Padre, che egli conosce in modo unico. San Paolo illustra per i credenti di Roma le meraviglie che opera lo Spirito. La prima è avere “risuscitato Cristo dai morti” e ad essa consegue che “colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi”. E’ una specie di ‘concentrato’ di discorso sulla santissima Trinità: beneficiari ne sono l’umanità di Gesù e la nostra umanità e la manifestazione per eccellenza è la risurrezione: di Gesù e – per essa, con essa – anche la nostra. Si comprende allora la raccomandazione accorata di Paolo a “non vivere secondo i desideri carnali”. La “carne” è un termine con molti significati, ma in questo caso indica proprio l’aspetto negativo della nostra realtà, in contrasto col piano di Dio, succube alla forza del male, destinata perciò alla morte eterna. E’ così bella invece la prospettiva positiva: “Se invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete”. Anche per il “corpo” si danno più sensi e in questo caso vale quello negativo, che rifiuta l’intervento e l’esempio di Gesù.
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli: Quel Gesù che, qualche capitolo fa, proclamava ‘beati’ i miti e quanti sono disposti ad accettare sofferenza, torti, disprezzo e violenza per amore e imitazione sua ora ringrazia il Padre per la preferenza che Egli dà a questi ‘piccoli’. E questo, contro tutte le apparenze, è un privilegio, frutto della benevolenza del Padre; ed è la via attraverso la quale passa la conoscenza di Gesù. Non di rado la rivelazione di Gesù fa venire il capogiro, ma sempre avvertiamo che le cose che lui dice le vive lui per primo. Infatti nel brano evangelico di oggi sentiamo che Egli rivolge a noi l’invito a … regalargli tutta la nostra stanchezza assieme a tutte le nostre sofferenze, fisiche e morali. Lui attinge il ristoro che ci promette, certo, dalla sua onnipotenza, che si manifesta però non nella severità. Ne avrebbe il diritto, ma non ne vuol fare uso. Il posto che si sceglie è un altro: sotto il nostro giogo. Veramente egli lo chiama “il mio giogo”, ma perché lo fa suo portando Lui la maggior parte del peso. Ricordiamo certamente come erano fatti i gioghi per le bestie da soma che lavoravano nei nostri campi: c’era il giogo per una sola bestia, cavallo, mulo, bue o mucca; e c’era molto spesso il giogo per due, che univano le loro forze. Gesù è ‘l’altro’, accanto a noi, ed è lui che fa lo sforzo di gran lunga più grande. Allora si capisce che per l’altro, cioè noi, “il mio giogo è leggero”: la fatica più grande la fa lui! E se a noi a volte viene da dire: “ma, Signore caro, non ne posso più. Non riesco proprio a chiamarlo leggero, questo peso”, pensiamo a quanto indicibilmente grande deve essere per Gesù la sofferenza che lui sopporta. E’ vero che, per la legge del tempo, a cui Gesù ha voluto sottoporsi, ora Gesù fisicamente ha cessato di tribolare (la risurrezione l’ha sottratto a questa condizione di soggezione alla sofferenza), ma la sua forza continua ad agire nella nostra sofferenza – e poi anche la nostra è destinata a sfociare nell’eternità che conosce solo beatitudine. E’ la grande consolazione che ci dà la fede, di cui hanno vissuto tutti i santi. Ma per questo modo di sentire e di vivere quanto bisogno abbiamo dello Spirito. Lui ci invita a camminare – e non si stacca mai da noi.
Propongo, in conclusione, un detto che piaceva molto a un vescovo amico, figlio delle nostre terre, mons. Piero Rossano: Viandante, non c’è cammino – si fa cammino nell’andare (Antonio Machado)
Vostro don Giuseppe Ghiberti
Trovate tutte le omelie di don Giuseppe al seguente link:
http://www.amcor-amicichieseoriente.org/approfondimenti/il-settimanale-di-don-giuseppe/