Domenica 18-2-2024 -I di Quaresima B – Settimanale AMCOR
Cari soci e amici dell’Amcor,
le letture di questa domenica 18-2-24 – prima di Quaresima B – ci parlano dell’alleanza di Dio con l’umanità attraverso Noè e, nel Vangelo, del “tempo compiuto”.
Il mercoledì delle ceneri ci ha immessi nel periodo penitenziale, che precede i misteri pasquali, con il richiamo di Gesù: “Convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15).
La prima lettura di oggi ci parla dell’alleanza di Dio con Noè, l’alleanza detta “noàchica”. Il segno di questa alleanza, che si estende su tutta la creazione, è l’arcobaleno.
L’alleanza di Dio con Abramo avrà come segno la circoncisione e interesserà i discendenti del patriarca. Con Mosè l’alleanza riguarderà Israele (Esodo 19,5 e 24,7-8) e sarà legata all’obbedienza alla legge e, in particolare, all’osservanza del sabato (Esodo 31, 16-17).
L’arcobaleno presso i popoli che vivevano in zone con scarse precipitazioni era visto come una manifestazione del divino. Antiche tradizioni orientali narravano che il dio delle tempeste appendeva questo arco alle nuvole dopo aver esaurito la grandine delle sue frecce.
Nell’apocalisse è ripresa l’immagine dell’arcobaleno presso il trono di Dio. L’angelo, che nella visione discende dal cielo per dare a Giovanni lo scritto dell’Apocalisse, è avvolto in una nube e “l’arcobaleno era sul suo capo” (Ap 10,1).
Anche nella seconda lettura San Pietro richiama il nome di Noè in relazione con quello di Gesù e l’acqua del diluvio si offre come immagine del battesimo che ora salva anche noi.
Circa il Vangelo di oggi, tratto da San Marco, Don Giuseppe, richiamando l’invito del Signore (“convertitevi e credete nel Vangelo”) ricorda che: “Gesù ha voluto ricevere lui pure il battesimo, condividendo la nostra sorte di peccatori, e ora, dopo che egli è ‘morto per i peccati… giusto per gli ingiusti’, lancia un monito e un invito: il tempo di Dio è compiuto.”
Il “tempo di Dio”, come abbiamo già visto anche in altre occasioni, non è il “Chrònos”, il tempo lineare e meccanico facilmente misurabile, ma il “Kairòs” il tempo della intuizione, della conversione, il tempo nel suo compimento. San Paolo afferma: “ Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, …. per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.“ (Galati 4,4-5).
Gesù, nel brano del Vangelo di oggi, ripete: “il tempo è compiuto” e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.”
Il Salmo di oggi ci invita proprio alla conversione ed è come una preparazione al sacramento della penitenza. Più che di un peccato singolo il salmista si mette davanti a Dio nella sua condizione di peccatore.
I motivi del perdono il salmista non li trova in sé stesso, ma solo in Dio per la sua bontà, per la sua misericordia, per l’alleanza con lui. Il finale del Salmo, non ripreso nelle letture di oggi, si fa corale e si inserisce nella preghiera di tutta la Chiesa: “O Dio libera Israele / da tutte le sue angosce.” (Sal 25/24, 22)
RIT: Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.
4-Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
5-Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza
6-Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
7-Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
8-Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
9-guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via. (Sal. 25 (24)
Quanto attuale si presenta questo Salmo, attuale in questi momenti di guerra e di angoscia. Signore liberaci dalle nostre angosce, liberaci dalla guerra.
Ricordando Don Giuseppe, con Suor Maria Clara, Mariella, Patrizia e tutto il Consiglio Vi invito a perseverare nella preghiera per la pace e vi invio un grande abbraccio.
Contardo Codegone
P.S. Vi ricordo l’Assemblea Amcor di sabato 9 marzo 2024. Dovremo valutare il rendiconto finanziario consuntivo dell’anno 2023, fornire le indicazioni per il 2024 e rinnovare il Consiglio Direttivo. L’Assemblea si terrà presso la Chiesa del Santo Sudario. Alle 18,00 ci sarà la Santa Messa. Sarà una Assemblea importante che vuole guardare con speranza e con slancio rinnovato al futuro.
Vi ricordo anche i nostri Esercizi Spirituali a Susa, Villa San Pietro, il 17-18-19 maggio. Relatore sarà Don Priotto appena rientrato da Gerusalemme dove insegna.
Settimanale AMCOR
18. 2. 2024 – I Dom. Quaresima B
Il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al vangelo
Letture: Gn 9, 8-15; 1 Pt 3,18-22; Mc 1, 12-15 – Il mercoledì delle ceneri ci ha introdotti in un clima di austerità, che ci prepara alla condivisione dei misteri pasquali. La Pasqua è la festa della “nuova ed eterna alleanza”, preceduta da altre. La prima lettura, dalla Genesi, narra la stipulazione dell’alleanza ‘noachica’ (cioè con Noè): viene addirittura ripetuto, per cinque volte, proprio questo termine “alleanza”, che dice pace, buoni rapporti, disponibilità di pronto aiuto. Nella seconda lettura (dalla seconda Lettera di San Pietro) ritorna ancora il nome di Noè, ma in confronto con quello di Gesù, che istituisce il battesimo, a “invocazione di salvezza”. E’ proprio Gesù (vangelo di Marco) che, dopo il battesimo, ha un periodo di allontanamento da tutti, nel deserto, per dare poi inizio a quell’impegno fondamentale della vita pubblica che sarà la predicazione.
Qualche insegnamento dalle letture – Nel vangelo di Marco le tentazioni di Gesù sono appena accennate, insieme al ricordo dei quaranta giorni trascorsi nella solitudine del deserto. In modo riassuntivo l’evangelista ci informa su quanto accadde nel periodo del deserto: Gesù viveva a esclusivo contatto con il mondo animale, ma servito dagli angeli; si accenna velocemente al fatto che fu “tentato da Satana”, ma si passa subito all’inizio della predicazione pubblica. Questa vicenda, nella liturgia di oggi, è preparata dal racconto dell’alleanza stipulata da Dio con Noè (nel libro della Genesi) e dalle affermazioni di Pietro, che solo apparentemente si stacca dal tema. Gesù infatti – ricorda Pietro – imposta il dono totale della sua vita “per ricondurvi a Dio”, anzi è andato “anche a portare l’annuncio alle anime prigioniere… quando Dio pazientava nei giorni di Noè”. Ora Gesù è salito al cielo, è nel possesso della sovranità anche sul mondo angelico e salva anche noi. Il brano è denso e non semplice da dipanare: punto di partenza è il mistero dell’amore infinito di Gesù che lo fa intervenire per i peccatori; di fronte a lui c’è l’altro mistero, quello della nostra condizione di peccatori. Questa cattiveria s’è già manifestata ai tempi di Noè, ma Dio già allora provvedeva a quella famiglia. Il fatto che quella esperienza sia avvenuta in rapporto all’acqua orienta il discorso su quell’altra acqua – di salvezza, questa – che nel battesimo ha l’efficacia di salvezza che le viene dalla risurrezione di Cristo.
Il tempo è compiuto… convertitevi e credete nel vangelo – Da queste parole di Gesù riceve orientamento tutto il cammino della nostra quaresima. Gesù ha voluto ricevere lui pure il battesimo, condividendo la nostra sorte di peccatori, e ora, dopo che egli è “morto per i peccati… giusto per gli ingiusti”, lancia un monito e un invito: il tempo di Dio è compiuto. Lui ha camminato con gli uomini durante tutte le vicende della storia e ora è giunto il momento di svolta per questa storia, che nell’intervento di Gesù diventa storia di salvezza. Le condizioni che garantiscono agli ascoltatori che quanto egli dice non è parola vuota sono impegnative e confortanti, perché partono dalla presenza stessa di Gesù. Convertirsi vuol dire essere disposti a cambiare rotta nell’impostazione dei nostri criteri e nella precisazione dei nostri programmi; e poi agire di conseguenza, con fermezza, senza scuse e insincerità di giudizi. Vuol dire, come udivamo nella prima lettura della Messa delle “ceneri”, mercoledì scorso, “ritornare al Signore vostro Dio”, aver la forza – col suo aiuto – di “fare il cambio”, ritrovare il posto giusto per le cose giuste.
Trovo tanto impegnativo questo sommario, nella sua concisione: Gesù sta cambiando la vita condotta finora e intraprende un annuncio itinerante; propone un ‘evangelo’ e, senza offrire ancora nulla, chiede l’assunzione totale di un cambiamento che non si discute. Non sappiamo che cosa hanno potuto pensare gli ascoltatori di Gesù. Tutto nel suo comportamento costituiva un muto irresistibile appello. Chi si lasciò attrarre da quel primo invito ne fu coinvolto per tutta la vita. Altri però ne sentirono l’eco nel prosieguo dei tempi. Anche il nostro tempo non è povero di questi segni.
Vostro Don Giuseppe Ghiberti
Trovate tutte le omelie di don Giuseppe al seguente link: http://www.amcor-amicichieseoriente.org/approfondimenti/il-settimanale-di-don-giuseppe/