Domenica 14-4-2024 – III di Pasqua – Settimanale AMCOR
Cari soci e amici dell’Amcor,
le letture di questa domenica 14-4-24 – III di Pasqua B – ci narrano che cosa è successo subito dopo la risurrezione di Gesù e quale deve essere il comportamento di chi ha conosciuto la sua risurrezione.
Vi rimando a una attenta lettura dello scritto di Don Giuseppe che sviluppa questi due aspetti.
Richiamo in particolare la Vostra attenzione su due punti:
- sul significato di “Paraclito” nel brano tratto dalla prima lettera di Giovanni (non si tratta dello Spirito Santo, ma di Gesù stesso vittima di espiazione).
- sulla natura della risurrezione per la quale è necessario “accettare un mistero che ci supera” e “accettarne la dimensione corporea.”
Per quanto riguarda riflessioni storiche sugli Atti degli Apostoli” e sulla figura dell’evangelista Luca, vi rimando a quanto brevemente già indicato nel commento alle letture di domenica scorsa 7 aprile.
Aggiungo alcune annotazioni sull’autore del quarto Vangelo, San Giovanni.
Per tradizione la Chiesa riconosce nell’apostolo Giovanni il quarto evangelista.
L’identificazione con “il discepolo che Gesù amava” non è priva di difficoltà. Con questa definizione compare solo al momento dell’ultima cena a Gerusalemme (Gv 13,23). Sembra che abitasse nei dintorni di Gerusalemme tanto che alcuni commentatori hanno ipotizzato potesse essere l’amico Lazzaro (al capitolo 11,3 il messaggio delle sorelle dice: “Colui che tu ami è malato.”).
Sant’ Ireneo di Lione (130-202 d.C.) sembra essere il primo autore ad affermare un legame tra il Vangelo e l’apostolo definito “il discepolo del Signore”. Va rilevato che Ireneo usa il termine “apostolo” quando parla di Pietro e Paolo o per i figli di Zebedeo, mentre per l’evangelista usa il termine di “discepolo”.
La Bibbia di Gerusalemme, nel suo commento alla figura di Giovanni, afferma che “la persona stessa del discepolo che Gesù amava resta avvolta nel mistero. Ma questo è un aspetto storico la cui soluzione nulla toglie al valore del messaggio religioso contenuto nel libro… La testimonianza del discepolo amato è parola di Dio per la Chiesa che riceve questa testimonianza.” (‘La Bibbia di Gerusalemme’, Ed. EDB 2019, pagg. 2511-2512).
Noi apriamo il nostro cuore alla parola del Signore e preghiamo, con il salmista, il nostro Dio di rispondere alle nostre invocazioni, di sollevarci dall’angoscia verso la quale tante vicende della vita ci spingono.
RIT: Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
2-Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
4-Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
RIT: Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
7-Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».
9-In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare. (Sal.4)
Ripetiamo l’invocazione del salmista che chiede la luce del volto del Signore. Volto che veneriamo nella Santa Sindone, attesa di risurrezione. A quella luce in pace possiamo coricarci per riposare.
Uniti nella preghiera.
Contardo Codegone
P.S. Ricordo:
- per sabato 20 aprile alle ore 10,00 la visita guidata dal Prof. Bruno Barberis al Museo della Sindone (Via San Domenica 28 Torino). Sarà una importante occasione anche di aggiornamento, di riflessione e di preghiera.
- le S. Messe del primo martedì del mese: 7 maggio e 4 giugno (Chiesa S. Sudario ore 18.00).
- gli Esercizi Spirituali del 17-18-19 maggio 2024 a Susa (Villa San Pietro), Tema: “Dal Nilo al Nebo, Mosè alla ricerca di Dio”. Relatore Don Priotto.
- le iniziative di preghiera della Confraternita presso la S. Sindone in Duomo (ore 18,00 gli ultimi lunedì del mese: 29 aprile e 27 maggio 2024).
III dom. di Pasqua – 14 – 4 – 2024
Letture bibliche: At 3, 13-15.17-19; 1 Gv 2,1-5a; Lc 24, 35-48
Le letture bibliche di oggi mi sembrano rispondere a due domande: che cosa è accaduto, in seguito alla risurrezione di Gesù, ai suoi discepoli e quale comportamento deve tenere chi è raggiunto dal messaggio pasquale?
Il brano del vangelo (finale di Lc 24) risponde alla prima domanda, raccontando l’ultima apparizione di Gesù risorto prima dell’Ascensione. Alla seconda domanda rispondono le altre due letture. Dopo la Pentecoste Pietro (qui, alla prima lettura, Atti 3) tiene alcuni discorsi per spiegare quale comportamento deve avere chi ha conosciuto la risurrezione di Gesù; San Giovanni nella sua prima lettera (qui, alla seconda lettura, 1 Gv 2) ribadisce l’efficacia espiatrice della passione di Gesù verso i peccati commessi da tutti gli uomini.
Atti 3 – Il periodo immediatamente successivo alla risurrezione di Gesù e alla Pentecoste vede un continuo movimento di Pietro e degli apostoli – e presto anche dei diaconi – per l’opera evangelizzatrice a Gerusalemme e nel territorio che noi chiamiamo palestinese. E fin dal giorno della Pentecoste Pietro è l’annunciatore capo. Qui egli ricorda la suo uditorio quello che fu il senso dell’azione di Dio su Gesù: “voi lo avete consegnato e rinnegato,,, avete ucciso l’autore della vita”, per darne una misteriosa interpretazione, che cioè apparteneva al piano di Dio che “il suo Cristo doveva soffrire”, anche se poi Dio “l’ha risuscitato dai morti”.
La prima Lettera di Giovanni arriva in un momento in cui l’Apostolo aveva appena finito, nella Lettera, di esecrare l’opera del peccato, che purtroppo è presente in tutti noi. Ma perché i suoi cristiani non si disperino (“se qualcuno ha peccato” – cioè tutti!) assicura che abbiamo un “Paraclito” (che in questo caso significa “difensore”): non è lo Spirito Santo, come nel vangelo, bensì Gesù stesso, che si fa “vittima di espiazione per i nostri peccati”, con destinazione e beneficio del “mondo intero”. L’insegnamento che dava Giovanni ai suoi cristiani calza perfettamente per noi oggi: tutti noi abbiamo peccato e Qualcuno ha pagato per tutti. Non dobbiamo passare oltre a queste affermazioni, per dirci e ridirci invece dove sta l’amore, la garanzia della salvezza, la pienezza della nostra responsabilità.
Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati – Si è appena realizzata la risurrezione di Gesù e incominciano a raggrupparsi gruppi di discepoli insieme agli apostoli. Dev’essere un posto noto, quello in cui si trovano, perché i due che tornano da Emmaus (semplici discepoli, non dei dodici) terminano in quel luogo la loro uscita. Mentre loro raccontano, si fa presente Gesù risorto con una apparizione, che è di nuovo rassicurazione (“pace a voi”) per i presenti impauriti. Egli mostra la sua umanità viva, prestandosi al tatto (“le mie mani e i miei piedi”) e chiedendo da mangiare (e consumando poi il pesce arrostito). Il culmine della rivelazione giunge col richiamo a quanto Gesù stesso aveva predetto e ora si realizza, concludendo con una formulazione dell’annuncio (kerygma) fondamentale. Dopo questa chiusura Gesù risorto riprende ancora la formula che aveva impiegato alcune volte prima della passione, per richiamare il compimento del piano di Dio realizzato in Lui –ma sarà la storia della comunità dei suoi discepoli, sostenuti dalla presenza e azione dello Spirito, la grande conferma. E per questo ci vorrà un libro intero: gli Atti degli Apostoli, che stanno ormai alle porte.
Essendo un racconto di sintesi e – nonostante l’apparenza – non totalmente conclusivo, possiamo forse chiamarlo guida per avviarci correttamente nel cammino successivo. E’ necessario avere idee chiare sulla natura della risurrezione di Gesù: “un fantasma non ha carne e ossa”. Sulla resurrezione è necessario accettare un mistero che ci supera, ma è indispensabile accettarne la dimensione corporea; come chiave interpretativa si può solo ricorrere solo a ciò che Gesù stesso aveva indicato e predetto quando guidava alla comprensione del senso profondo del piano di Dio. E in questa linea risuona l’annuncio che accompagna la predicazione di Gesù e degli apostoli fin dagli inizi: conversione e perdono dei peccati.
Vostro don Giuseppe Ghiberti
Trovate tutte le omelie di don Giuseppe al seguente link: http://www.amcor-amicichieseoriente.org/approfondimenti/il-settimanale-di-don-giuseppe/