La vicenda di Gesù nei “misteri del rosario” -I misteri gaudiosi della gioia 8
8. Gesù è smarrito a Gerusalemme e ritrovato nel tempio
A Nazaret trascorrono molti anni apparentemente del tutto anonimi. Gesù è allevato dalla dolcezza ferma della mamma e dall’esempio e insegnamento di Giuseppe, sia per l’amore alla legge sia per il mestiere che gli procurerà il pane quotidiano. Sono i circa trent’anni della cosiddetta “vita nascosta”, che poi nascosta non era, perché vedeva Gesù partecipe alla vita della sua gente, ma che non ha lasciato ricordi scritti. Con una eccezione: l’avventura di Gesù a Gerusalemme, quando in teoria egli era già un maschio maggiorenne in mezzo al suo popolo, ma in realtà era ancora un ragazzo di cui i genitori si prendevano cura con affetto. Quella volta la loro attenzione non riuscì a impedire l’incidente dello smarrimento di Gesù, mentre si componeva la carovana per il ritorno dal pellegrinaggio in Galilea a Gerusalemme. Tre giorni di ricerca sempre più angosciata si concludono nel grande recinto del tempio, dove in uno dei tanti ridotti del grande spiazzo Gesù si sta intrattenendo con una scuola di maestri della legge in un colloquio in cui quello che dovrebbe essere l’ultimo apprendista si manifesta invece in possesso di competenze che fanno stupire i presenti. La cosa non consola molto i suoi genitori e Maria si prende la libertà, comune a tutte le mamme, di un intervento che in qualsiasi modo lo si giri, suona come espressione di un dolore che il figlio avrebbe potuto-dovuto risparmiare ai genitori. Fin qui tutto normale, ma non tutto finito, perché Gesù solleva un angolo del velo del suo mistero: non nega che Giuseppe sia suo padre, ma richiama la precedenza di un Padre di cui lui è figlio a titolo unico. È la prima parola che conosciamo di Gesù e ci porta subito nella dimensione più autentica del suo mistero: il suo rapporto con Padre, il primato di questo rapporto su tutti gli altri.
Letture bibliche Racconto lucano di Gesù smarrito nel tempio: Lc 2,41-52.
Intenzione Per i momenti in cui sembra che il Signore segua un cammino irragionevole e anche crudele, senza curarsi delle sofferenze che provoca ai suoi figli.
Proposito Non fare il broncio al Signore, quando sembra non curarsi delle ferite che infligge al mio cuore.
Opere citate
Ghiberti, G. (2016). LA VICENDA DI GESU’ NEI “MISTERI” DEL ROSARIO. Cantalupa: Effatà editrice.
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