2020
“Cantico dei Cantici” e prossimi impegni (lettera del Presidente)
Cari soci e amici dell’Amcor,
che bello è stato incontraci numerosi (eravamo circa sessanta) sabato 25 gennaio per il nostro primo incontro sul Cantico dei Cantici, incontro guidato da Padre Davide Bianchino dei Carmelitani Scalzi di Torino. Ci rivedremo nuovamente sulla Parola di Dio nel Cantico sabato 15 febbraio per proseguire il nostro cammino di approfondimento e di fede guidati sempre da Padre Davide che ringraziamo di tutto cuore per la competenza e la capacità di trasmetterci il senso vivo della sua fede.
Vorrei fare con Voi, brevemente, qualche riflessione per prepararci al prossimo incontro.
Il Cantico fa parte dei sette Libri Sapienziali (Giobbe, Proverbi, Qoélet, Siracide, Sapienza, Salmi e Cantico dei Cantici) ed è attribuito a Salomone come detto all’inizio: “Cantico dei Cantici di Salomone” (1,1). Una tradizione dice che Salomone abbia scritto il Cantico a venti anni, i Proverbi a quaranta e il Qoélet a sessanta.
Il Cantico dei Cantici ci ha da sempre affascinato, ma ne abbiamo sentito, insieme alla bellezza, anche la complessità. In ebraico si dice Shir ha shirim. Esso, rispetto agli altri testi biblici, non contiene un richiamo esplicito a Dio come anche il libro di Ester. Non solo, ma non include neanche espressamente alcuna tematica religiosa, non vengono richiamati il popolo ebraico e l’alleanza. Per molti studiosi rappresenta, dunque, un importante e difficile problema interpretativo.
Questo meraviglioso canto d’amore, espresso da una figura femminile, è stato da molti interpretato come rappresentazione del legame tra il popolo ebraico e Dio. Il legame amoroso e coniugale, infatti, è stato utilizzato anche dai Profeti per illustrare il rapporto tra Dio e il suo popolo.
Il Rabbino Ariel Di Porto in un suo recente intervento ha ricordato che il Rabbi Akivà (morto nel 135 dC) disse: “Tutti gli scritti sacri sono santi, ma il Cantico dei Cantici è di massima santità.” Per Natham André Chouraqui (1917-2007): “Il Cantico costituisce il riassunto di tutta la Bibbia….”.
Quanti autori antichi e moderni si sono cimentati nel leggere, studiare e pregare il Cantico! Ne sono nate varie interpretazioni nelle quali l’amata del Signore rappresenterebbe, ad esempio, non il popolo eletto, ma la Torà. Nelle letture mistiche sarebbe la descrizione dell’anima umana che vuole, che cerca Dio. Il grande filosofo ebreo Maimonide (1138-1204), di formazione aristotelica, coglie nel Cantico l’espressione di un amore bruciante per Dio che riguarda alcune anime elette, nel cuore delle quali brucia l’amore per Dio, oggi diremmo i mistici,
Il Cantico dei Cantici viene letto dal popolo ebraico durante la festa di Pesach (Pasqua ebraica, festa della liberazione) che si celebra in primavera.
Padre Davide ci ha saputo arricchire dandoci una lettura appassionata e appassionante del Cantico nel quale l’amata assume la veste della Sapienza di Dio che cerca insistentemente l’uomo. Non per nulla il Cantico è incluso tra i Libri Sapienziali. Padre Davide ha saputo guidarci nei richiami ad altri Libri dell’Antico Testamento nei quali si incontra un linguaggio analogo a quello del Cantico (Siracide, Proverbi, Sapienza, il profeta Osea….).
La Sapienza di Dio, senza stancarsi, cerca l’uomo nella notte del mondo, per le strade delle città: “Voglio cercare l’amore dell’anima mia” (Cantico 3,1). Che bello anche il richiamo a: “Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore.” (Cantico 5,2) che ricorda il dormire di Gesù sulla barca, nella tempesta. Un dormire vigile, pronto a intervenire. Ma siamo noi uomini, dice Padre Davide, che ci stanchiamo presto di bussare alla porta di Dio e andiamo a cercare altro,…ma Dio continua a cercarci, senza stancarsi, con amore infinito.
Padre Davide ci ha ricordato, anche, l’intensità amorosa del Cantico, e lo definisce “spirituale” perché l’amore umano è voluto da Dio. Il Concilio insegna che la Sacra Scrittura è dettata dallo Spirito Santo e quindi deve essere letta alla luce dello Spirito Santo (vedi la Costituzione dogmatica “Dei Verbum” cap. terzo). Dire “spirituale” dell’amore cantato nel Cantico vuol dire, dunque, far riferimento alla sua pienezza di eros e di agape.
Ora ci prepariamo al secondo incontro sul Cantico (sabato 15 febbraio, presso la Consolata, ore 15,30). Si apre il tema della fiamma d’amore nel cuore dei mistici ….. Incontreremo nuovamente San Giovanni della Croce (penso al “Cantico spirituale”) e poi Edith Stein (sabato 7 marzo). Incontreremo anche richiami neotestamentari (penso al cap. 20 di San Giovanni) e Don Giuseppe ci guiderà su “Le donne dei Vangeli” sabato 9 maggio, sempre alla Consolata.
Alcuni amici presenti mi hanno detto: “Sento il bisogno di andare a rileggere il Cantico….”. Padre Bianchino non poteva lasciarci un desiderio più importante di quello di sentire il bisogno di pregare con la Parola di Dio, parola che disseta, ma che non possediamo mai interamente e ci spinge sempre a proseguire il nostro cammino di ricerca e di fede.
Per chi potrà, ci vediamo martedì 4 febbraio per la Santa Messa del primo martedì del mese.
Insieme a Don Giuseppe e a tutto il Consiglio vi saluto con affetto e affido il nostro cammino al Signore nella nostra comune preghiera.
Contardo Codegone
2020
Incontri di spiritualità biblica (ex Lectio Divina)
presso il Santuario della Consolata (1° piano)
I sabati 25 gennaio e 15 febbraio alle ore 15,30
tenuti da Padre Davide Bianchino, carmelitano scalzo, sui “Libri Sapienziali” in particolare sul “Cantico dei Cantici” (proseguendo il cammino degli Esercizi Spirituali 2019).
Padre Davide nel 2019 ci ha già tenuto le lectio sui “Profeti” e l’incontro di formazione spirituale su “San Giovanni della Croce”.
ore 18.00 segue S. Messa in Santuario
ore 19.00 cena in fraternità:
che dovrà essere prenotata entro il lunedì precedente